TPS - Trancranial Pulse Stimulation
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La malattia di Alzheimer è la forma più comune e conosciuta di demenza. Ad oggi non esiste una cura e porta gradualmente alla perdita delle funzioni cerebrali e della capacità di svolgere anche le attività più semplici. La malattia procede secondo delle fasi. Tuttavia, il decorso è individuale e non necessariamente lineare. Pertanto, non sorprende che le persone anziane e i loro familiari inizino a preoccuparsi già alle prime lievi dimenticanze. Però, non tutti i vuoti di memoria che si verificano in età avanzata sono necessariamente indice di un inizio di demenza.

Primi segnali

Solo un medico può diagnosticare l’Alzheimer. Ci sono dei sintomi che devono essere presi sul serio. Generalmente i campanelli d’allarme dell’Alzheimer sono dieci :

  1. Perdita di memoria che compromette la vita quotidiana
  2. Difficoltà di organizzazione e di risoluzione dei problemi
  3. Difficoltà a svolgere attività abituali
  4. Disorientamento nel tempo e nello spazio
  5. Problemi nella valutazione delle percezioni ottiche
  6. Difficoltà a trovare le parole mentre si parla o si scrive
  7. Tendenza a spostare ripetutamente gli oggetti
  8. Scarsa capacità di giudizio
  9. Tendenza a chiudersi in se stessi
  10. Cambiamento dell’umore e della personalità

I sintomi che si manifestano e la loro gravità variano da persona a persona. Inoltre, è importante considerare anche lo stadio di demenza in cui si trovano i pazienti.

Le 3 o 7 fasi dell’Alzheimer

I medici sono d’accordo sul fatto che esistano diverse fasi dell’Alzheimer. Per la classificazione sono diffusi due modelli: a seconda del modello si parla di tre o sette stadi di demenza.

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Il modello basato su 3 stadi

Secondo questo modello il decorso dell’Alzheimer avviene in tre stadi di demenza[1]. Si parte dal presupposto che i singoli stadi dell’Alzheimer durino in media circa tre anni.

1. Stadio iniziale, demenza lieve
Nello stadio iniziale della demenza di Alzheimer, la capacità di condurre una vita autonoma è solo leggermente compromessa. Le persone colpite da questa malattia necessitano di assistenza solo nello svolgimento dei compiti più impegnativi.

Il sintomo principale è la perdita di memoria (amnesia), ad esempio l’incapacità di ricordare nomi o appuntamenti.

Sebbene la malattia si manifesti in modo diverso da persona a persona, possono verificarsi disturbi della memoria a breve termine e difficoltà nel trovare le parole. Compaiono le prime difficoltà nella vita quotidiana e nell’orientamento nel tempo e nello spazio.

2. Stadio intermedio, demenza medio-grave
Nello stadio dell’Alzheimer di livello intermedio la capacità di condurre una vita autonoma è già gravemente compromessa. Le persone affette da questa malattia necessitano di assistenza anche per compiere azioni semplici e non sono più in grado di provvedere autonomamente alle proprie necessità.

Tra i sintomi principali si annoverano la perdita delle capacità pratiche (aprassia ), l’incapacità di comprendere il linguaggio (afasia di Wernicke ) e difficoltà nell’elaborazione delle impressioni sensoriali e nel prendere le decisioni (agnosia ).

3. Stadio finale, demenza grave
Nello stadio finale della demenza non è più possibile condurre una vita indipendente; le persone colpite necessitano ora di assistenza in tutte le attività.

Tra i sintomi principali del malato figurano l’immobilità a letto, l’apatia, l’inappetenza, l’incontinenza e l’incapacità di parlare.

Il modello basato su 7 stadi

In questo modello, viene effettuata una valutazione più accurata tramite uno screening condotto dal medico sulla base della scala GDS-Reisberg. Il Dr. Barry Reisberg, un famoso ricercatore dell’Alzheimer, ha elaborato questa scala distinguendo sette stadi in caso di demenza[2]. Si parte da un normale e sano stato di salute fino ad arrivare allo stadio finale della malattia di Alzheimer.

Stadio 1 – funzioni normali
Funzioni normali, non sono presenti disturbi cognitivi.

Stadio 2 – Declino cognitivo molto lieve
Le dimenticanze aumentano. Tuttavia, gli specialisti hanno difficoltà a delineare il limite tra normali dimenticanze e Alzheimer.

Stadio 3 – Declino cognitivo lieve
In questa fase emergono problemi di cui si accorgono anche le persone vicine al paziente. Possono sorgere le prime difficoltà nel trovare le parole giuste, oppure può capitare che le stesse domande vengano poste più volte. Sono compromesse anche la concentrazione e la capacità di imparare cose nuove. Le persone affette da questa malattia possono soffrire di depressione.

Stadio 4 – Inizio della demenza
In questa fase è possibile diagnosticare il morbo di Alzheimer con una certa sicurezza. Anche gli estranei si rendono conto che non si tratta solo dei normali segnali dell’età che avanza. Le persone malate di Alzheimer hanno sempre più difficoltà a svolgere le attività quotidiane, come pagare le bollette. Dimenticano eventi recenti o parti del proprio passato. I sintomi più comuni sono: emozioni piatte, tendenza a nascondere i propri problemi (anche a se stessi) e il crescente isolamento dalla vita sociale.

Stadio 5 – Demenza medio-grave
Questo stadio corrisponde all’incirca al livello 2 del modello a 3 stadi. Non è più possibile vivere da soli e svolgere le normali azioni quotidiane. Spesso le persone colpite non sono più in grado di valutare quali indumenti siano adeguati alle condizioni atmosferiche attuali. Anche l’orientamento nello spazio e nel tempo è ridotto, tanto che in molti casi i soggetti malati non sanno più dove si trovano, dove vivono, in che stagione o in che mese sono. Spesso non riconoscono più amici e parenti e non ricordano alcune fasi della loro vita. Si manifestano rabbia e diffidenza. Le persone colpite si isolano sempre di più. In media questa fase dura circa 18 mesi.

Stadio 6 – Demenza grave
I soggetti colpiti manifestano sintomi equivalenti alla fine dello stadio 2 del modello a 3 stadi: Hanno bisogno di aiuto anche nelle azioni quotidiane più semplici, come mangiare, vestirsi e spogliarsi, non riconoscono più nemmeno i familiari più stretti, come figli, fratelli o partner, e possono verificarsi cambiamenti significativi della personalità. Tipici di questa fase sono la diffidenza, le allucinazioni, la perdita di orientamento e gli sbalzi emotivi come l’aggressività. Il ritmo circadiano è compromesso e il paziente diventa incontinente.

Stadio 7 – Demenza molto grave
In questa fase finale e avanzata della malattia di Alzheimer è necessaria un’assistenza completa, poiché il paziente non è più in grado di svolgere autonomamente le attività quotidiane. I malati non camminano più e con il tempo non riescono più a stare seduti in posizione eretta o a tenere la testa sollevata. Non sorridono né parlano più.

Come si giunge alla diagnosi dell’Alzheimer ?

Generalmente una forma di demenza in fase avanzata è relativamente evidente, invece la fase iniziale non è sempre facilmente distinguibile dai normali segnali dell’avanzare dell’età. Non tutte le forme di demenza sono Alzheimer. Per la diagnosi differenziale si ricorre a test cognitivi medici e, sempre più spesso, ai biomarcatori.

Test cognitivi
I medici ricorrono a una serie di brevi test[3], per stabile il grado di demenza di un paziente. Questi test possono anche dare indicazioni sul tipo di demenza presente e vengono utilizzati per valutare il decorso della malattia. I test devono essere eseguiti da medici specialisti e valutati integrandoli con colloqui e visite mediche, al fine di escludere altre cause dei sintomi, quali patologie fisiche o psichiatriche preesistenti o l’assunzione di farmaci. Tra i test più diffusi figurano il »test dell’orologio«, il »MoCa« (Montreal Cognitive Assessment), il »DemTect« (Dementia Detection Test) e il »Mini Mental Status Test« (MMST).

Test dell’orologio
In questo semplice test i pazienti devono disegnare un orologio su un foglio di carta e inserire un orario. In fase di valutazione, non viene presa in considerazione solo la correttezza del disegno ma anche l’esitazione o la necessità di correggersi.

DemTect
Questo breve test formato da cinque parti verifica l’attenzione, la memoria e il lessico dei pazienti. Dopo aver memorizzato una serie di parole, il paziente deve convertire i numeri in numeri scritti in lettere. Segue poi il »task del supermercato«, in cui bisogna elencare il maggior numero possibile di cose che si possono acquistare al supermercato. Infine, il paziente deve ripetere le serie di numeri al contrario e, successivamente, viene riproposta la lista di parole letta nella prima parte.

MoCa
Questo test di 10 minuti è particolarmente adatto per riconoscere una forma di demenza allo stadio iniziale. 30 domande prendono in esame le capacità linguistiche, la memoria, l’attenzione, il comportamento, il calcolo, l’orientamento, il riconoscimento di schemi, la fluidità verbale e il pensiero logico. Si può arrivare a un massimo di 30 punti. Con un punteggio inferiore a 26 punti si ipotizza almeno un leggero deterioramento cognitivo, mentre con un punteggio inferiore a 6 punti si ritiene che ci sia un deterioramento cognitivo grave.

MMST
Questo test aiuta i medici a distinguere tra depressione, demenza e dimenticanze dovute all’avanzare dell’età. Ai pazienti vengono assegnati compiti prestabiliti nell’ambito di un colloquio strutturato:

  • 10 domande relative all’orientamento nello spazio e nel tempo
  • Esercizio di memorizzazione con 3 termini
  • 5 semplici operazioni aritmetiche
  • Ripetizione dei 3 termini del test di memorizzazione
  • Test linguistico con esercizi pratici


Per ogni risposta giusta viene assegnato un punto. Si possono raggiungere massimo 30 punti. Con un punteggio compreso tra 20 e 27 punti si parlerà di un leggero deterioramento cognitivo, con un punteggio inferiore a 20 di un deterioramento moderato e con un punteggio inferiore a 10 di demenza grave. Se il MMST indica la presenza di demenza, vengono effettuati ulteriori esami diagnostici, come ad esempio una risonanza magnetica (RM), una tomografia computerizzata (TAC) o una tomografia a emissione di positroni (PET). Con questi esami è possibile rilevare cambiamenti visibili nel cervello.

Biomarcatori
I biomarcatori sono le caratteristiche biologiche misurabili in maniera oggettiva, come ad esempio i valori di laboratorio che forniscono informazioni sui processi normali o patologici dell’organismo. Negli ultimi anni sono stati compiuti grandi progressi nella ricerca sul morbo di Alzheimer in questo ambito. Alcune proteine presenti nel liquido spinale (»liquor«) o nel sangue possono fornire indicazioni utili per una diagnosi corretta[4].

Liquor
Per valutare i biomarcatori nel liquido spinale è necessaria una puntura lombare (puntura del midollo spinale) nella zona delle vertebre lombari (L3/L4 o L4/L5). I biomarcatori più importanti per la diagnosi sono il beta-amiloide, che consente di esaminare le placche amiloidi nel cervello, nonché il tau fosforilato e il tau totale (pTau e tTau). Questi ultimi valori possono indicare l’entità della degenerazione delle cellule nervose.

Sangue
Questi biomarcatori sono presenti anche nel plasma. Sin dalla pubblicazione dei nuovi risultati della ricerca nel luglio 2024[5] è risultato chiaro che test come il PrecivityAD2-Test (»APS2«) (non ancora approvato), che ha individuato l’Alzheimer con una precisione del 90% nello studio, potrebbero diventare uno strumento affidabile per diagnosi future.

Fare chiarezza e non allarmismi

Considerando il decorso grave della malattia, avere paura del morbo di Alzheimer è più che comprensibile. Invece di allarmarsi in caso di dimenticanze, è consigliabile consultare un medico per valutare i sintomi. Infatti, sebbene non esista una cura per la malattia di Alzheimer, un’assistenza adeguata, associata a diversi approcci terapeutici farmacologici e non farmacologici può rallentarne il decorso e ridurne i sintomi. L’Alzheimer è oggetto di intensa ricerca . Indipendentemente da questo, una diagnosi precoce aiuta le persone colpite e i loro familiari a usufruire delle opzioni terapeutiche disponibili e a organizzarsi per tempo.

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Riferimenti

  1. Der Verlauf der Alzheimer-Erkrankung. Cited 2024; Available from: https://www.alzheimer-selbsthilfe.at/was-ist-demenz/der-verlauf-der-alzheimer-erkrankung].
  2. Demenz Stadien. Cited 2024; Available from: https://www.alzheimer-deutschland.de/ueber-alzheimer-demenz/demenz-stadien].
  3. Diagnostik von Alzheimer und anderer Demenzerkrankungen:
    Medizinische Demenz-Tests zur Diagnose. Cited 2024; Available from: https://www.alzheimer-forschung.de/alzheimer/diagnose/psychometrische-tests].
  4. Hunter, T.R., et al., Alzheimer's disease biomarkers and their current use in clinical research and practice. Mol Psychiatry, 2024.
  5. Barthelemy, N.R., et al., Highly accurate blood test for Alzheimer's disease is similar or superior to clinical cerebrospinal fluid tests. Nat Med, 2024. 30(4): p. 1085-1095.